LA MUSICA CHE FA MUOVERE LE GAMBE
Speakers
Placida Staro – “Come Minerva”. Cerimonia e meraviglia nella danza dell’Appennino Bolognese.
Maurizio Agamennone
Noretta Nori – Nonna Vincè c t’ha nsignatë a ballà? La fija mè la musechë! Musica, danza, ritmo, emozione. Dalla Scuola di tarantella montemaranese…. alla saltarella teramana.
Daniele Durante – L’esperienza del ballo nel Salento
Marco Perona – Il Flamenco e il “Flamengos”
Artists
I suonatori della val Resia – La Val di Resia, in provincia di Udine, è abitata da una comunità etno-linguistica appartenente al ceppo slavo-turanico. Il dialetto resiano è uno slavo arcaico, vicino più a certe parlate russe che alle confinanti parlate croate e slovene. L´enclave di S.Giorgio di Resia è probabilmente un residuo della grande invasione slava dell´VIII secolo, la cui comunità ha mantenuto integre la propria cultura e le proprie tradizioni. Le occasioni festive in cui si praticano balli nei costumi tradizionali includono il carnevale e la coscrizione militare. L´orchestra tipica dei balli resiani è composta da uno o due violini (zitere o cytira) e da un violoncello (brunkula).
Tango Tinto – Da anni sulla scena europea, si distingue per una solida esperienza nello stile e un grande affiatamento che ne fanno il suo punto di forza. Propone da anni spettacoli con un ampio repertorio basato su arragiamenti originali, che abbraccia i diversi periodi della storia di questa musica urbana, dalla “guardia vieja” ai contemporanei, offrendo cosi uno stile proprio e caratteristico. Dalla sua formazione ad oggi si è esibito frequentemente in Argentina ed Europa (Italia, Spagna, Austria, Inghilterra, Germania, Francia, Lituania, Olanda, Finlandia, Belgio, Svizzera, Irlanda).
Stefano Valla e Daniele Scurati – Stefano Valla, Suonatore di piffero risiede a Cegni, piccolo paese dell’alta valle Staffora in comune di Santa Margherita di Staffora. Attivo dal 1981 ha fondato nel 1983 il gruppo I suonatori della quattro province, è stato accompagnato alla fisarmonica da Franco Guglielmetti e dal 1999 suona stabilmente con Daniele Scurati.Discepolo di musicisti storici della valle Staffora come il fisarmonicista di Negruzzo Andrea Domenichetti detto Taramlà, i pifferai Ernesto Sala di Cegni e Franco Brignoli, ha saputo ricercare, raccogliere e conservare il patrimonio musicale e coreutico della tradizione locale.
I Suonatori d’l’Acqua fredda – È un progetto dei Suonatori della Valle del Savena.La compagnia, formatasi nel 2000, si è stabilizzata con Placida Staro, Elisa Lorenzini al violino e Bruno Zanella alla chitarra bolognese con l’intervento di Massimo Zacchi al violoncello e Lele Roda al basso e di altri giovani violinisti dell’Associazione. I suonatori di orchestrina della Valle del Savena da due secoli, ma si suppone fin dal XVI secolo, hanno elaborato un repertorio di circa novanta melodie di balli antichi, dei “modelli” adattabili alle differenti occasioni ed agli stili dei diversi borghi. Il gruppo esegue manfroni, manfrine, gighe, saltarelli, contraddanze, quadriglie ed altre danze del repertorio di ballo staccato dell’Appennino bolognese e lo straordinario repertorio di liscio montanaro, in uno stile originale elaborato dai violinisti della valle del Savena tra il XVII e il XIX secolo.
Elvenking – Gli Elvenking sono un gruppo musicale folk-power metal italiano nato nel 1997 a Sacile, in provincia di Pordenone. Tra i gruppi più importanti della scena metal italiana, si caratterizzano per le sonorità particolari, date dall’unione di più generi quali folk metal e power metal.
Celibije Gashi – Repertori musicali del Kosovo
Scuola di tarantella Montemaranese – Sarebbe impossibile spiegare l’energia che si scatena durante il carnevale di Montemarano o durante un magnifico pranzo tra amici in cui spontaneamente compare “Lei”: il ritmo del tamburo ti prende, la fisarmonica ti avvolge, il clarinetto ti trascina nella danza rendendoti parte essenziale di essa. Gli strumenti che fanno danzare al ritmo di tarantella montemaranese sono il clarinetto, la fisarmonica, il tamburello, più anticamente la ciaramella e l’organetto, a cui si aggiungono le castagnette suonate dai ballatori. La tarantella di Montemarano è stata oggetto di riproposta da parte di tanti gruppi e musicisti, la Scuola di tarantella, nata nel 2009, si prefigge di salvaguardarla e preservarla attraverso il forte legame tra vecchie e nuove generazioni. Agli spettacoli e ai laboratori esterni partecipano di volta in volta diversi gruppi musicali del paese secondo una rotazione, esposta pubblicamente.
Compañia arte y flamenco – Il Flamenco ha rappresentato alle sue origini l’unica modalità di espressione di un popolo per il quale il canto, la musica e la danza erano parte integrante della vita quotidiana, fino a diventarne segno di identità culturale. Attualmente quest’arte così vasta e complessa, che non è solo un concentrato di tecnica ma che nasce e rimane soprattutto un modo di sentire e di esprimersi, si inserisce come elemento rappresentativo di una cultura in perenne evoluzione. E’ un’arte ricca, completa ed attuale perché supportata da una ricerca tecnica, stilistica ed emotiva che oggi ha raggiunto livelli molto elevati, ma in cui è ancora estremamente importante la forza interpretativa, che spesso prescinde dalla bellezza estetica. Nel Flamenco di oggi, come in ogni altra forma d’arte contemporanea, c’è necessità di fusione con altri generi, la cosiddetta contaminazione, sia che si parli di danza, di musica o di canto, e dunque c’è ricerca accurata, ma largo spazio viene ancora dato all’improvvisazione; e soprattutto, a prescindere dalla matrice culturale e dalla moda di oggi che troppo spesso ci vuole neutri ed asettici sulla scena, è ancora una forma autentica, sincera e spontanea di esprimere sentimenti primordiali ma pur sempre attuali, come la gioia, il dolore, la passione. I “semplici” temi del Flamenco, la vita, l’amore e la morte, ci toccano universalmente e ci portano ad apprezzarne le rappresentazioni, che siano più o meno raffinate e ricercate nella modalità di espressione e dunque più o meno vicine al gusto contemporaneo.