Massimo Pirovano
Massimo Pirovano, nato a Oggiono (Lecco) nel 1954, ha insegnato discipline umanistiche (italiano, storia, filosofia, scienze umane) in vari ordini di scuola del Lecchese. Laureato in Filosofia presso l’Università degli Studi di Milano e specializzato in Antropologia culturale, etnologia, etnolinguistica presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, con una tesi sui musei della pesca in Italia, ha conseguito il dottorato di ricerca in Antropologia della contemporaneità presso l’Università degli Studi di Milano Bicocca con una tesi sul ciclismo agonistico come fenomeno sociale e culturale (tutor Ugo Fabietti).
Studioso di etnografia, di storia sociale e di didattica della storia, ha compiuto numerose ricerche su vari aspetti del folklore, della cultura materiale e immateriale. A partire da questi interessi, collabora con vari istituti scientifici e con istituzioni impegnate nella formazione di docenti, operatori culturali, operatori museali, tra cui il “Seminario Permanente di Etnografia Alpina” (SPEA), presso il Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina di San Michele all’Adige (Tn), gli incontri annuali “Tra Arno e Tevere”, presso il Museo delle Tradizioni Popolari di Canepina (Vt). l’Ecomuseo delle Acque del Gemonese (Ud).
Ha organizzato conferenze, convegni, seminari e rassegne di canto popolare, tra cui la rassegna annuale del Museo Etnografico dell’Alta Brianza che prosegue dal 2003, prima con il titolo Voci e gesti delle tradizioni, e negli ultimi anni come Voci, gesti, culture. Tra locale e globale.
Dopo le sue prime indagini con le fonti orali sul canto di filanda, richiamate nel saggio di Roberto Leydi Il gelso e la vanga (Mondo popolare in Lombardia. 4. Como e il suo territorio, Milano, 1978), ha pubblicato un centinaio di articoli e saggi in volumi collettivi o in periodici specializzati, sulla vita e la mentalità delle donne di filanda, sul canto popolare, sul teatro dei burattini, sulla ritualità, sulla narrativa di tradizione orale, sull’alimentazione popolare, sulla pesca e la cultura dei laghi, sul gioco e sullo sport, oltre che sulla ricerca antropologica e la museologia etnografica, collaborando a “Archivi di Lecco”, “Lecco Economia”, “A.E.S.”, “Il Cantastorie”, “La ricerca folklorica”, “Storia in Lombardia”, “AM Antropologia museale”; “ASM. Annali di San Michele”; “L’Alpe”; “L’Alpe” (ed. francese); “Lares”; “Dialoghi Mediterranei”.
Parte delle sue registrazioni ‘sul campo’ è depositata presso l’Archivio di Etnografia e Storia Sociale della Regione Lombardia (Milano), l’Archivio della cultura di base (Bergamo), la Discoteca di Stato (Roma), l’Istituto Comasco per la storia del Movimento di Liberazione (Como), l’Istituto Ernesto de Martino (Sesto Fiorentino).
Le sue ricerche sul canto nel Lecchese costituiscono in gran parte il materiale riproposto dal gruppo di folk revival Canzoniere popolare della Brianza, attivo dal 1974 sotto la sua direzione, che ha prodotto i CD Giovani e vecchi vi prego di ascoltare (Bergamo, MD Meridiana, 1998) e Si l’a mangia la spośa (Milano Ethnoworld 2005), Cosa importa se ci chiaman banditi (Como, Baule dei Suoni 2015).
Ha fondato e ha diretto la collana “Ricerche di etnografia e storia” (Oggiono, Cattaneo), dove sono apparsi i suoi volumi Fiabe e storie raccolte in Brianza (1991), Pescatori di lago. Storia, lavoro, cultura sui laghi della Brianza e sul Lario (1996 – 2° ed. 2002), segnalato speciale della giuria al “Premio internazionale di studi etnoantropologici Pitrè – Salomone Marino Città di Palermo” (ediz.1997) e Cari signori che state ad ascoltare. Il canto popolare tradizionale nella Brianza lecchese (2002). Alla cultura delle acque interne è dedicato anche il volume Vita da pescatori sulla costa sud-occidentale del Lario (Missaglia, 2003), mentre Sant’Antonio abate. La festa a Brivio e la devozione diffusa (Brivio, 2003) si occupa di credenze e pratiche rituali. All’alimentazione come fenomeno culturale è dedicato il DVD Dalla fame all’abbondanza. La cultura alimentare tradizionale e le sue trasformazioni nella Brianza e nel Lecchese. Una ricerca aperta (Lecco, 2014). Più recentemente ha pubblicato il volume Un antropologo in bicicletta. Etnografia di una società ciclistica giovanile (Sesto S.G., 2016) e Fiabe e altre storie ascoltate in Brianza (Galbiate, 2021).
Come organizzatore scientifico di convegni, seminari e lavori d’equipe, ha curato i seguenti volumi collettivi: Cultura popolare in Brianza. Studi per un museo etnografico (Galbiate, 1993); La pesca di mestiere sui laghi lombardi, con A. Batinti (Lecco, 1998); Brianza e Lecchese. Patrimoni culturali, ricerche storiche memorie collettive, con N. Perego (Oggiono, 2004); Oggetti, segni contesti. Ricerche e prospettive di un museo etnografico (Galbiate, 2004); Cose e memorie in scena. Strumenti ed esperienze per i musei della cultura materiale del bresciano, con C. Simoni (Brescia 2006); Mestieri che scompaiono, con C. Napoli (Missaglia 2006); Canto popolare. La tradizione, la ricerca, gli usi (Como 2006); Mestieri d’altri tempi, con C. Napoli (Missaglia 2009), Dal ‘campo’ al museo. Esperienze e buone pratiche nei musei etnografici lombardi (Galbiate 2009), Le culture popolari. Storia della Brianza. Vol. 5° (Oggiono 2010), Il cibo e gli uomini. L’alimentazione nelle collezioni etnografiche lombarde, con L. Mariani (Galbiate 2012), Gli uomini e il cibo. Una risorsa per le scuole dai musei etnografici lombardi, con G. Barozzi e F. Merisi (Galbiate 2014). Nel 2019 ha curato con F. Merisi il convegno Presente e futuro dei musei etnografici. Forme di gestione e finalità nella società attuale, presso il Museo del Lino a Pescarolo e Uniti (Cr).
Come regista, ha realizzato – sempre con Giosuè Bolis – i seguenti videodocumentari: Il lavoro dei pescatori. Tra Adda e Brianza. Il lago di Como (1998) (“Premio internazionale di studi etnoantropologici Pitrè – Salomone Marino Città di Palermo”, ediz.1998), Melga e lisca. L’artigianato povero ai margini dell’agricoltura (1999), “La pecora e d’oro”. L’allevamento ovino in Brianza ieri e oggi (2002), Larius olei ferax. L’olivicoltura tradizionale nel territorio lecchese, insieme a Angelo De Battista (2002), Le patate di Annone. Testimonianze e pratiche di una societa cambiata (2007), Romeo Riva, testimone della tradizione (2007) (segnalato al “Premio Costantino Nigra”, ediz. 2007), Angelo Sirico: costruttore di flauti, etnografo per caso (2008), Imparare al museo. I laboratori per le scuole al MEAB, con Rosalba Negri (2011), Uomini invisibili. Vivere da pescatori oggi, sul lago di Como (Galbiate, 2015), Il maiale buono. Testimonianze di una tradizione cambiata (Galbiate, 2015), Storie di ciclismo. Dalla Brianza al Giro d’Italia (Galbiate, 2016), Tanti modi di giocare:ricordi e pratiche (Galbiate, 2017), Calzolai, ciabattini, zoccolai al museo (Galbiate, 2018), Il cibo di tutti. Etnografie del pane in Lombardia (Galbiate 2019), tutti prodotti dal Museo Etnografico dell’Alta Brianza. Ha realizzato inoltre i documentari Fiorino Losa burattinaio, insieme a Cristina Melazzi (Pro Loco di Cisano Bergamasco, 2005), E abbiamo seminato. Testimonianze sul Museo Lombardo di Storia dell’Agricoltura con Gaetano Forni (Museo di Sant’Angelo L., 2008), Il racconto del pescatore. Testimonianze per un museo sulla pesca, con Giosuè Bolis (Comune di Brivio, 2010).
Ha curato il compact disc Lombardia. Canti di tradizione familiare in Brianza. Le sorelle Panzeri (Udine, Nota, 2002) (“Premio Costantino Nigra”, ediz. 2003).
Dal 1990 partecipa alle ricerche etnografiche e linguistiche dell’Atlante Linguistico dei Laghi Italiani (Univ. Perugia – CNR) per la zona lariana. Ha collaborato con le cattedre di Antropologia culturale (prof. Ugo Fabietti), di Cultura materiale e museologia (prof.ssa Marinella Carosso), di Storia e didattica della storia (prof. Massimo Della Misericordia) dell’Università degli Studi di Milano – Bicocca (Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione “Riccardo Massa”). Nel 2020 e nel 2021 ha partecipato come relatore al World Anthropology Day di Milano.
Dal 1999 al 2004 è stato conservatore e dal 2005 è direttore del Museo Etnografico dell’Alta Brianza, con sede a Galbiate, fondato per iniziativa di Giuseppe Panzeri – museo di cui ha redatto lo statuto, curandone l’allestimento per la parte scientifica e per il quale dirige la collana “Quaderni di etnografia”. Al MEAB ha curato le sezioni sulla bachicoltura, sulla caccia e l’uccellagione, sulla stalla, oltre che l’allestimento multimediale e interattivo sull’alimentazione, e diverse mostre, tra cui Saperi femminili. Ambienti, oggetti e pratiche. La donna delle classi popolari nella tradizione della Brianza, con Rosalba Negri (2009/2010), Donna moderna. La vita quotidiana attraverso gli apparecchi elettrici di uso domestico, con Aldo Tentori (2010), Oggi sposi. Teli effimeri da strada e riti profani per il matrimonio, tra presente e passato (2012), Mettere al mondo. Pratiche e credenze popolari sulla nascita in Brianza, con Rosalba Negri (2013), Uomini invisibili. Vivere da pescatori oggi, sl lago di Como (2015), Dal cortile al Giro d’Italia. In bicicletta: tra gioco, sport e professione (2016), Tanti modi di giocare (2017), Così su due piedi. Calzolai, ciabattini e zoccolai in Brianza e nel Lecchese, con Serena Meroni (2018), Evviva la sposa! Il matrimnio in Brianza e in altri contesti (2019) e Il cibo di tutti. Etnografie del pane (2020) con Rosalba Negri. Per tutte queste mostre ha curato l’apparato con la documentazione audiovisiva. Presso il MEAB ha ideato molti laboratori didattici, sovrintendendo con i diversi responsabili dei servizi educativi alla formulazione delle proposte del gruppo scuola.
Conoscitore del ciclismo agonistico nei suoi vari aspetti, è stato cicloturista, ha praticato il ciclismo in forma agonistica fino alla categoria “dilettante” ed è stato quindi “direttore sportivo” affiliato alla F.C.I.: anche in virtù di queste esperienze, dal 2007 al 2010, ha diretto il Museo del Ciclismo – Madonna del Ghisallo, presso cui è stato anche responsabile dei servizi educativi e di cui ha progettato i laboratori per le scuole. È stato consulente del Museo Etnografico e dell’Acqua di Albese con Cassano (Lc), di cui ha redatto il progetto scientifico, del Museo del Muratore Ca’ Martì di Carenno (Lc) e del Museo Abegg della seta di Garlate (Lc) per il progetto Voci della filanda e per il nuovo allestimento del Museo del Malcantone (CH). Fa parte del comitato scientifico della Casa della cultura briantea di Merone (Co) e del seminario annuale Tra Arno e Tevere con sede a Canepina (Vt).
È stato tra i fondatori dell’Istituto Lecchese per la storia del Movimento di Liberazione e dell’Età Contemporanea e di SIMBDEA – Società Italiana per la Museografia e i Beni Demoetnoantropologici – del cui consiglio direttivo nazionale è stato membro. È attualmente referente regionale di SIMBDEA per la Lombardia ed ha fondato REBÈL Rete dei Musei e dei Beni Etnografici Lombardi, di cui è coordinatore. È socio della SIAC, Società Italiana di Antropologia Culturale e della SISS Società Italiana di Storia dello Sport.